Le Pomone, i Cavalli e Cavalieri, il Mondo del Circo e del Teatro, i Ritratti: questi, i quattro momenti artistici in cui può essere divisa la vita di Marino Marini.
Le Opere
Cavalli e Cavalieri
Il gruppo equestre è il soggetto più conosciuto di Marini: un vero e proprio simbolo, un linguaggio originalissimo adottato per leggere la realtà.
“C’è tutta la storia dell’umanità e della natura nella figura del cavaliere e del cavallo, in ogni epoca. È il mio modo di raccontare la storia. È il personaggio di cui ho bisogno per dare forma alla passione dell’uomo (…).”
Nel tempo, il cavaliere diventa sempre più incapace di padroneggiare il suo cavallo; e la bestia, nella sua ansietà sempre più feroce, si rende rigida invece di impennarsi.
Ecco dunque che i cavalli e cavalieri divengono Miracoli: forme lacerate, tragiche, “espressioniste” che dispiegano l’ansia per la condizione umana.
Fossili, Gridi, Guerrieri, Composizioni: i titoli che attribuisce alle sue opere quando ormai la forma cavallo/cavaliere è ridotta ad un insieme disconnesso, frammentato, dove le due figure sono pressoché irriconoscibili, evocative di una tragedia che si è consumata e di cui restano soltanto forme senza vita.
Le Opere
Mondo del Circo e del Teatro
Festosi giocolieri che sembrano quasi danzare attorno ai cavalli rappresentano i personaggi del circo che, oltre ad essere attori di un mondo affascinante, sono il simbolo di una ricerca ossessiva di un equilibrio inarrivabile.
Il duro mestiere del saltimbanco altro non è se non metafora dell’umanità sempre in bilico fra il piacere e il dovere, il bene e il male, la vita e la morte.
Le Opere
Ritratti
I ritratti realizzati da Marini, con varie tecniche e in vari materiali, offrono uno spunto significativo per ricostruire la sua biografia.
Partendo dall’ambiente familiare e dai volti più conosciuti, la sua ricerca si allarga alle persone che incontra durante i molteplici viaggi. Nei ritratti Marino ha sempre cercato di catturare la poesia interiore di ciascuno.
“Non c’è volto in cui questa poesia non sia come racchiusa e solidificata in un tratto, in una prominenza, in una lieve cavità.”
Il suo è un lavoro di semplificazione: poche linee salienti rendono esteticamente la personalità e il carattere di ognuno, quei tratti e solamente quelli fanno la differenza, creano unicità.
Le Opere
Le Pomone
I nudi femminili di Marino Marini si ispirano a Pomona, la dea etrusca della fertilità.
Pomona divenne, per Marini, il simbolo di un mondo agreste armonico e sereno, un sinonimo di Madre Natura.
Si tratta di disegni, dipinti e sculture creati fra il 1939 ed il 1950 che rappresentano nudi di donna con caratteristiche comuni.
“Vivono di un mondo solare, di una poesia solare, di un’umanità piena, di un’abbondanza, di una grande sensualità. In tutte queste immagini la femminilità si arricchisce di tutti i suoi significati più remoti, più immanenti, più misteriosi: una specie di necessità ineluttabile, di staticità inamovibile, di fecondità primitiva e inconscia.”
Le opere di Marino Marini nel mondo
Le opere di Marino Marini, in Italia, sono presenti, oltre che nei due musei monografici – il Museo Marino Marini di Pistoia e il Museo Marino Marini di Firenze – anche ai Musei Vaticani e al Museo del ‘900 di Milano con alcune sale a lui dedicate.
L’angelo della città fa la guardia all’ingresso del Palazzo Venier dei Leoni, sede del Museo Guggenheim di Venezia.
I tre esemplari de L’idea di un’Immagine (1969-70) si trovano a Berlino (Deutscher Bundestag), a Gerusalemme (The Israel Musuem) e a Tokyo (Museum of Art).
Il legno policromo Ersilia (1930-49) e altre 10 sculture si trovano al Kunsthaus di Zurigo, mentre la Pomona (1972) insieme ad altre 20 sculture si trovano al Staatsgalerie Moderner Kunst di Monaco.
Al Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington insieme ad altre 20 sculture è possibile ammirare il Cavaliere (1952-53), mentre ad Aichi Komaki-City, Menard Art Museum si trova il legno policromo “L’angelo della città“.
Marino Marini
Non è importante che cosa si rappresenta ma come lo si rappresenta!